ciclovia leale

Villa Castelbarco

Sito: villacastelbarco.com/it/
Telefono: 0290965254
Email: info@villacastelbarco.com
Indirizzo: Via per Concesa 4 - 20069 Vaprio d'Adda (MI)

A Vaprio d'Adda, in provincia di Milano, nel cuore della Lombardia sorge lungo il Naviglio della Martesana ed il fiume Adda, la maestosa Villa Castelbarco, storica villa immersa in una stupenda cornice naturale di ottocento metri quadrati di parco dove è ancora possibile scorgere cervi e daini in libertà. Struttura privata in grado di rispondere alle esigenze di funzionalità del presente nell'elegante cornice architettonica del passato.

L'inizio dell'insediamento è databile intorno al 1100, periodo in cui, secondo alcuni studiosi in questa zona fu costruito dai frati Cistercensi un convento in seguito alla distruzione di quella che potrebbe essere definita la sede "centrale", risalente al secolo VII, presumibilmente situata dove oggi sorge la chiesa di San Colombano in Vaprio d'Adda. L'architettura della Villa così come è ancora leggibile oggi, permette di individuare i vari corpi di fabbrica disposti attorno al cortile adiacente alla chiesa che, diviso da un duplice porticato, poteva essere il chiostro a volte doppio. Affiora così il senso di un legame unitario che accentra attorno al luogo di culto funzioni diverse: la sala capitolare, il refettorio, i dormitori... L'utilizzazione monastica dell'area continuò presumibilmente anche dopo la creazione della residenza nobiliare.

Nel ‘600 la residenza diviene una modesta casa di campagna detta "La Contessa". Fu il Conte Giuseppe Simonetta, allorchè entrò in possesso del complesso all'inizio del ‘700, a trasformare l'antico monastero in "Villa delle Delizie". Risale a quell'epoca la ricostruzione della Chiesetta con campanile e la realizzazione dell'esedra, nonché la creazione del cortile di servizio. Un riferimento scientifico attendibile della consistenza del complesso nella prima metà del ‘700 è fornito dalla mappa del territorio di Vaprio - Pieve di Pontirolo - redatta dal Geometra Gio Batta Molfi per la "Misura generale del Nuovo Censimento" nel 1721 (Catasto Teresiano). In quel periodo il complesso di Monasterolo era di proprietà del Conte Giuseppe Simonetta. La chiesetta era distinta dal corpo principale organizzato intorno a due cortili, il primo dei quali (ad est) di pianta quadrata, il secondo, aperto sul lato ovest, di pianta rettangolare.

Con i Castelbarco la villa assunse il suo massimo splendore. Il Conte Cesare, amante delle belle arti e delle lettere, l'ampliò con saloni di rappresentanza, raddoppiò l'ala Sud (limonaia), realizzò le Gallerie sotterranee ed edificò sulla spianata a lato del terrazzo due palazzine in stile impero adibite l'una a Teatro, l'altra a Museo. Nel primo il Conte era solito offrire spettacoli ed intrattenimenti per gli ospiti che risiedevano presso i Conti e che giungevano da Milano spesso in barca navigando il Naviglio della Martesana. Nel secondo era originariamente ospitata la pinacoteca trasformata nella prima metà del ‘900 in bagno termale. Le gallerie decorate, fatte scavare dal Conte Carlo Castelbarco negli anni 1835 - 1838 rappresentavano una delle grandi attrattive della Villa. Sono composte da parecchie sale prospicienti una vasta terrazza cha dà sul Naviglio e sull'Adda. Anche il parco di oltre 1200 pertiche ebbe le sue cure, intersecato da laghetti, da larghi viali fiancheggiati da statue, da tempietti, da fagianiere nel gusto romantico dell'epoca.

Risalgono alla prima metà dell'800 le stalle a Nord (denominate Arsenale), il maneggio coperto e le scuderie, nonché le serre, la Fasanera e la Cascina Cartiera. La via per Concesa segue ancora il tracciato del ‘700 tangente al complesso; mentre compaiono il viale dei Tigli, che collegava il palazzo alla strada che "da Grezzago mette a Vaprio" ed il viale che dal piazzale col Teatro ed il Museo conduce al cancello dei Leoni in Località Cascine San Pietro. Risale agli inizi degli anni 1950 circa la rettifica del tracciato di Via per Concesa, voluta dai Conti Quintavalle, proprietari della villa fino al 1975, dopo i Massimini che subentrarono a loro volta ai Castelbarco.